Nato nel 1908, italiano. Dirigente industriale per la FIAT, già dagli anni ’30 inizia a viaggiare e conoscere la Cina e l’Unione Sovietica. Durante la seconda guerra mondiale partecipa alla Resistenza nelle file di Giustizia e Libertà, passa un anno in carcere a Torino dove si salva due volte dalla fucilazione nazista. Nel dopoguerra fonda la FIAT Argentina, è vice-presidente dell’Olivetti e fonda l’Italconsult. Negli anni ’60 conosce gli Stati Uniti ed è uno dei primi ad intuire che cosa sia la globalizzazione e decide di cambiare, dedicando il resto della sua vita al superamento della divisione fra est e ovest, del divario fra nord e sud del mondo. Scrive dei libri ("The Chasm Ahead", "Human Quality") e pronuncia dei discorsi che attirano l’attenzione del sovietico Jermen Gvishiani, che lo introduce ad Alexander King. Da quell’incontro avrà origine il Club di Roma, fondato nel 1968, e "I limiti dello sviluppo". Fino all’anno della sua morte, il 1984, Peccei continuò a battersi inseguendo l’utopia di un capitalismo illuminato e di una governance mondiale.
le ragioni non dette della crisi globale